ESTATE 2001

I Ritratti ideali di Antonio Canova
incontrano il mondo di Augusto Murer

Dal 1986 nello studio che fu di Augusto Murer e che accoglie in modo permanente alcune delle sue opere, sono state allestite numerose rassegne d’arte ("L’arte nello sport","100 anni di pittura veneta", "Scultura europea del ‘900", "Richiami dell’alba: Dalì, Brauner, Guttuso…e altri canti", "I grandi silenzi – Icone Russe – secolo XVII-XVIII",ecc… ) di grande rilievo. Anche quest’anno, rimanendo fedeli all’idea di Augusto Murer si apriranno le porte del suo museo ad uno dei più grandi e celebri scultori di tutti i tempi, Antonio Canova, con una mostra dal titolo: "I ritratti ideali di Antonio Canova". Perché Antonio Canova? Perché egli rappresenta un punto fondamentale della scultura di ogni epoca, ma anche perché vi sono fili delicati che uniscono idealmente Canova e Murer, nonostante che quasi due secoli separino le loro esperienze. Nel loro modo di essere si riscontano alcune curiose assonanze: la passione per la scultura classica ellenistica e l’amore profondo per la propria terra d’origine. L’attrazione fatale per la scultura classica è istintiva ed ha radici profonde nel loro stesso essere artisti e uomini al tempo stesso.

interno museo
Canova
interno Museo Murer

Nelle loro opere è infatti posta al centro della loro attenzione l’uomo come elemento "mitico" positivo, come testimonianza di vita e allo stesso tempo come espressione d’armonia, di bellezza e di equilibrio.

L’amore per la propria terra d’origine e per le genti che la popolano si manifesta in modo altrettanto eclatante e talora maestoso con la costruzione del grandioso Tempio neoclassico di Possagno e con la metamorfosi in museo del luogo di lavoro di Murer. Ma non basta. Entrambi fanno ricorso alle ricchezze naturali che la loro terra è in grado di dare: Il legno per Murer, l’argilla e il marmo per Canova . Entrambi cercano e scoprono l’albero o il gruppo marmoreo in cui sono imprigionate le loro figure umane che ancor oggi possiamo ammirare.