FRANCO MURER :
"Disegni
di Miniera.
Il Veneto in memoria di una tragedia del lavoro".
**********
"La
mine en dessins.
La Vénétie: à la mémoire d'une tragédie
du travail".
"MARCINELLE
- 1956/2006"
--------------------
Traduzioni
di: Emanuela De Toffol
|
ITALIANO
|
FRANÇAIS
|
||||
| Testimonianza | Témoignage | ||||
| Era
la primavera del 1984, mio padre Augusto ed io stavamo lavorando
ad una scultura in gesso. L'opera era " Orfeo" e nel dipanare
discorsi, dialoghi che normalmente avvenivano mentre lavoravamo
alla realizzazione di grandi sculture (il mio ruolo era semplicemente
di garzone di bottega), lui uscì con una frase drammatica:
"questa opera la sto modellando per la mia tomba. Voglio che
sopra la terra che mi coprirà ci sia questa figura di Orfeo
Vedi, questa figura all'apparenza dolce e spensierata, mi riporta
a quando, più giovane, scendevo in miniera con i minatori
della Valle Imperina. In quella discesa provavo angoscia, non c'era
spazio per il romanticismo, per la poesia. La realtà era
così cruda da non lasciare tempo a divagazioni estetiche.
Disegnavo ciò che vedevo e poi, la tragedia dei minatori
di Marcinelle, così lontana, ma vicinissima alla realtà
mineraria di Valle Imperina. Nessuno era in grado di aiutare chi
rimaneva bloccato in miniera e le donne che aspettavano fuori non
potevano che attendere nella paura. Orfeo rappresenta il dramma della speranza irrealizzabile. Egli infatti discende agli inferi per salvare Euridice, ma quando vede la luce della salvezza ed è convinto di averla liberata dalla morte non resiste alla tentazione di voltarsi e per troppo amore la perde". Come scrive Virgilio nel Quarto libro delle Georgiche "…Si volse immemore a guardare lei che pareva attesa ombra su l'orlo della luce… ". "Ecco quegli uomini, quelle donne, io, siamo come Orfeo, viviamo la speranza svanita." Oggi, ricordando quel suo pensiero, riferito metaforicamente alla sua malattia, mi tremano il cuore e la mente. Orfeo, i disegni dei minatori ed il tempo che gli era sempre più avaro, davano libertà alla sua mente di collocarsi e muoversi nel tempo attraverso il mezzo della poesia. Espressione suprema del mondo umano, rompe quella fissità della natura che non ci è data per conoscere fondendo fatti umani, memoria e la vita del presente. Mio padre, desiderava rendere palese la sua testimonianza degli uomini delle miniere conservando numerosi disegni realizzati nelle profondità della terra su carte di fortuna (retro di calendari, manifesti, carta da pacchi). Oggi quel pacco di memorie ritornano alla sorgente per far rivivere le fatiche, i suoni e il ricordo della gente che ha abitato le nostre valli.
|
|
C'était
le printemps 1984, mon père Augusto et moi, nous étions
en train de travailler à une sculpture en plâtre.
L'oeuvre s'intitulait Orphée et pendant que nous causions,
une chose que nous faisions avec une certaine habitude lors de
notre travail à de grandes sculptures (mon rôle était
simplement celui d'un apprenti), une phrase dramatique s'en sortit
de sa bouche : "cette oeuvre, je suis en train de la modeler
pour mon tombeau. Je veux qu'au-dessus de la terre qui me couvrira
il y ait cette figure d'Orphée. Tu vois, cette silhouette
qui a première vue semble douce et insouciante, me fait
penser au temps où, plus jeune, je descendais dans les
minières avec les mineurs de la Val Imperina. Pendant la
descente j'éprouvais de l'angoisse, il n'y avait pas de
place pour le romantisme, pour la poésie. La réalité
était si crue qu'il n'y avait pas de temps pour des digressions
esthétiques. Je dessinais ce que je voyais et puis il y
eut la tragédie des mineurs de Marcinelle, si lointaine
mais si près de la réalité minière
de la Val Imperina. Personne ne pouvait aider ceux qui étaient
restés bloqués dans les puits et leurs femmes, qui
se trouvaient dehors, ne pouvaient qu'attendre pour avoir des
nouvelles. |
|||
